Giuseppe Verdi
Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre
1813 - Milano, 27 Gennaio 1901) è stato
compositore e senatore italiano. E' tra i più
grandi compositori di opera lirica. Stabilì
una posizione particolare tra i suoi
connazionali: partecipò infatti al movimento
Risorgimentale dell'Unità d'Italia. Le
sue opere vengono ancora oggi eseguite nei
teatri di tutto il mondo. Verdi nacque a Le Roncole di Busseto il 10
Ottobre 1813. Suo padre, Carlo Verdi,
oste e rivenditore di sale e generi
alimentari. La madre si chiamava Luigia
Uttini, filatrice
Carlo veniva da una famiglia di
piccoli possedenti e commercianti
piacentini, per secoli residenti tra
Villanova e Sant'Agrata,
trasferitasi in località di Le
Roncole. Luigia, anch'ella figlia di osti, era
originaria
di Saliceto
di Cadeo,
in provincia di
Piacenza,
Dopo aver
messo da
parte del
denaro,
Carlo Verdi
ereditò dai
genitori, in particolare dal padre Giuseppe Antonio la gestione di una
discreta osteria a Roncole.L'11 ottobre 1813 nel registro dei battesimi della
Chiesa di San Michele Arcangelo di Busseto, risulta il piccolo
, "nato ieri". Verdi ebbe una sorella minore,
Giuseppa, morta a 17 anni nel 1833 e, causa una meningite, inferma sin
dalla più tenera età. A sei anni Verdi frequentò la scuola locale, studiando
organo. Il suo evidente interesse musicale spinse i genitori a comprargli
una spinetta, uno strumento simile al clavicembalo ma più piccolo e privo di
un sostegno proprio, Una curiosità: Giuseppe faceva un usò tanto intenso
della suddetta spinetta che un artigiano fu costretto a ripararla
ripetutamente. Si narra che dopo che ebbe sentito il giovane Verdi suonare non volle essere pagato! A soli otto anni, l'evidentemente precoce talento di
Giuseppe Verdi già si faceva conoscere, tanto che il futuro compositore
divenne organista a pagamento. Anno 1823: i suoi genitori iscrivono il giovane Verdi al "ginnasio" una
scuola superiore per ragazzi gestita da Don Pietro Soletti. Si diplomò il
1827. Tra il 1829 e il 1830 entrò a far parte della Filarmonica. Rispetto
a Busseto, Milano offriva risorse incomparabilmente superiori, così Verdi
decise di andare a studiare lì. Presentò dunque domanda di ammissione al
conservatorio di Milano. Richiese una borsa di studio al padre. Essendo la
risposta negativa, Verdi fece la richiesta a alla Duchessa Maria Luigia: venne approvata. Verdi venne così ammesso all'esame preliminare che
tuttavia non superò. Il presidente Francesco Basili scrisse la seguente
motivazione: «il Sig.r Angeleri Maestro di Pianoforte trovò, che il suddetto Verdi, avrebbe bisogno di
cambiare posizione della mano, locchè disse, attesa l'età di 18 anni si renderebbe
difficile; ed in quanto alle composizioni che presentò come sue, sono perfettamente
d'accordo col sig.r Piantanida Maestro di contrappunto, e Vice-Censore, che applicandosi
esso con attenzione e pazienza alla cognizione delle regole del contrappunto, potrà
dirigere la propria fantasia che mostra di avere, e quindi riuscire plausibilmente nella
composizione.» Il celebre violinista Alessandro
Rolla fu l'unico voto favorevole.
Volle affidare il giovane Verdi
alle lezioni private di Vincenzo
Lavigna. Egli trovò le
composizioni di Verdi molto
promettenti. Questi, che si
allontanò progressivamente da
Busseto, si radicò sempre più
nello stimolante clima culturale milanese.
In seguito il conservatorio di Milano si pentì di aver bocciato Verdi e, ancora
oggi, il conservatorio si chiama "Giuseppe Verdi". Negli anni '30 del XIX
iniziò a farsi una posizione: lasciò temporaneamente Milano, diresse la
Filarmonica, impartì lezioni di musica. Nel 1835 tornò a Milano, !836:
si sposò, nell'Oratorio della Santissima Trinità. Il periodo successivo fu
segnato da gravi e numerosi lutti familiari: morirono, infatti, alcuni dei suoi figli, Virginia e Icilio. Viveva in una modesta abitazione milanese. Nel
1839, dopo quattro anni di lavoro, riuscì a far rappresentare la sua prima
opera in scala, "Oberto, Conte di San Bonifacio". Alcune peculiarità
drammatiche piacquero al pubblico: l'opera ebbe un discreto successo, e
vennero fatte quattordici repliche. Mentre Verdi lavorava alla seconda
opera, "Un Giorno di Regno", la moglie morì all'età di ventisei anni. "Un
Giorno di Regnò ebbe un esito disastroso, tanto che fù rappresentata una
sola volta. Da sottolineare l'opera "Nabucodonosor" (poi "Nabucco"), che
vanta interessanti aspetti allegorici: si tratta di come gli Ebrei,
anticamente, vennero scacciati dalla Mesopotamia dai Babilonesi, ma,
probabilmente, era una metafora a come gli italiani devono sottostate al
dominio Austriaco, nella Penisola. Nabucco segnò l'inizio di una
strabiliante carriera musicale: per il decennio successivo, Verdi, scrisse
mediamente un'opera ogni anno. Si trattò di creazioni generalmente di
successo, anche se, naturalmente, non mancarono frustrazioni e delusioni,
Le sue creazioni furono soggette a tempi di lavoro duri, non sempre relativi
a ispirazioni genuine. Le sue opere furono rappresentate in tutta Italia ed
Europa. Verdi definì quel periodo "gli anni di galera" poiché egli firmava
il contratto per una nuova opera senza neanche aver finito quella in corso.
Quel massacrante periodo finì, con grande contentezza di Verdi che così
poteva dedicarsi alla proposte che più preferiva. L'ultima opera di quel
periodo fù "I Lombardi della Prima crociata". Nel 1844 Verdi assunse
Emanuele Muzio, di otto anni più giovane di lui come allievo e amanuense.
Nonostante avesse amplissimamente raggiunto e consolidato il proprio
successo, Verdi, ridusse il suo lavoro, curando le sue attività di proprietario terriero. Nel 1848 Verdi scrisse una lettera patriottica ispirata ai moti
rivoluzionari di quell'anno. Verdi aveva un forte senso patriottico, e, quando
le rivoluzioni popolari portarono momentaneamente gli Austriaci fuori
Milano si rese evidente la sua contrarietà verso i possedimenti austriaci in
Italia da lui visti quassi come una soppressione del suo popolo.
1859: Verdi aveva raggiunto una certa prosperità economica ed iniziò ad
interessarsi attivamente alla politica. E' tuttavia difficile stabilire quale sia
stato il suo primo impiego per il movimento risorgimentale. Nel 1848, il
nazionalista Giuseppe Mazzini (aveva incontrato Verdi a Londra, l'anno
precedente) chiese al compositore di scrivere un inno patriottico. Lo storico
operistico Charles Osborne descrive "La Battaglia di Legnano" come
un'opera con uno scopo Una curiosità: l celebre inno "W Verdi" è un
acronimo per "W Vittorio Emanuele Re D'Italia. Nel 1859, Verdi venne
eletto come membro del nuovo consiglio provinciale e nominato capo di un
gruppo di cinque persone che avrebbe incontrato Vittorio Emanuele. dal punto
di vista politico, Verdi, a quindi avuto un'esistenza rilevante, per il progetto
patriottico dell'Italia Unità. L'ultima composizione importante di Verdi fu
"I Quattro Pezzi Sacri". In seguito a questi eventi, Verdi iniziò a fasi
sempre più debole, fino a morire nel 1901, all'età di 87 anni. Ci furono
enormi celebrazioni in memoria di Verdi.